Danimarca
Lo sapevate?
indicator | value | unit |
---|---|---|
Popolazione | 5.8 | milioni |
Numero di visitatori/anno | 20.6 | milioni |
Energie rinnovabili | 24.4 | % |
Come va la vita?
La Danimarca consegue buoni risultati in molti aspetti del benessere, rispetto alla maggior parte dei Paesi esaminati nel Better Life Index. La Danimarca si colloca al di sopra della media in termini di occupazione, istruzione, salute, qualità ambientale, relazioni sociali, impegno civile e soddisfazione di vita. Queste classifiche si basano su una selezione di dati disponibili.
Sebbene il denaro non possa comprare la felicità, è uno strumento importante per raggiungere un tenore di vita più elevato. In Danimarca, il reddito netto medio rettificato è pari a 33 774 USD annui pro capite, un reddito superiore rispetto alla media OCSE, pari a 30 490 USD annui.
In termini di occupazione, in Danimarca il 74% delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni ha un lavoro retribuito, una percentuale superiore rispetto al tasso medio di occupazione OCSE, pari al 66%. Il 77% circa degli uomini ha un lavoro retribuito, rispetto al 71% delle donne. In Danimarca, l’1% circa dei lavoratori dipendenti ha un orario di lavoro retribuito molto lungo, con rispettivamente il 2% degli uomini e quasi lo 0% delle donne, una percentuale nettamente inferiore rispetto alla media OCSE pari al 10%.
Una buona istruzione e valide competenze sono requisiti importanti per trovare un lavoro. In Danimarca l’82% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato il ciclo di istruzione secondaria superiore, una percentuale superiore rispetto alla media OCSE pari al 79%. Tuttavia, il tasso di completamento degli studi secondari superiori varia tra gli uomini e le donne: l’80% degli uomini ha completato con successo gli studi secondari superiori, mentre per le donne la percentuale si eleva all’83%. Per quanto riguarda la qualità del sistema d’istruzione, lo studente medio ha ottenuto un punteggio pari a 501 punti in termini di competenze in lettura, matematica e scienze, nell’ambito del Programma OCSE per la valutazione internazionale degli studenti (PISA). Tale punteggio è superiore alla media OCSE, pari a 488 punti. In Danimarca, le ragazze hanno ottenuto, in media, 9 punti in più rispetto ai ragazzi, un divario superiore rispetto alla media OCSE di 5 punti.
In termini di salute, in Danimarca la speranza di vita alla nascita è di 82 anni, un anno in più rispetto alla media OCSE di 81 anni. La speranza di vita è di 86 anni per le donne, rispetto a 79 anni per gli uomini. Il livello atmosferico di PM2,5– microparticolato costituito da particelle inferiori a 10 micron che possono penetrare nei polmoni e danneggiarli – è di 10 microgrammi per metro cubo, un dato inferiore rispetto media OCSE pari a 14 microgrammi per metro cubo. In Danimarca, il 93% delle persone intervistate dichiara di essere soddisfatto della qualità dell’acqua, una percentuale superiore rispetto alla media OCSE pari all’84%.
Per quanto riguarda la sfera pubblica, in Danimarca si riscontrano un forte senso di appartenenza e livelli elevati di partecipazione civica. Il 95% delle persone intervistate dichiara di conoscere qualcuno su cui poter contare nel momento del bisogno, una percentuale superiore rispetto alla media’OCSE pari al 91%. In occasione delle ultime elezioni, l'affluenza alle urne, indicatore della partecipazione dei cittadini al processo politico, è stata dell’85%, una percentuale superiore rispetto alla media OCSE pari al 69%. Lo status socio economico può influenzare il tasso di partecipazione al voto: l’affluenza alle urne è stimata, rispettivamente, all’87% per il 20% della popolazione più abbiente e all’87% per il 20% della popolazione più indigente.
Alla richiesta di attribuire un voto alla loro soddisfazione generale di vita, su una scala da 0 a 10, i danesi hanno espresso una valutazione pari, in media, a 7,5 punti, un punteggio notevolmente superiore alla media OCSE, pari a 6,7 punti.
Per maggiori informazioni sulle stime e sugli anni di riferimento, cfr. FAQ e la banca dati BLI.
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Danimarca In dettaglio
Abitazione - Danimarca apri
Principali risultati
Vivere in condizioni abitative soddisfacenti è uno degli aspetti più importanti della vita. L'abitazione soddisfa uno dei bisogni primari dell'uomo, quello di protezione, ma non è sufficiente avere un tetto sulla testa. L'abitazione deve anche essere il luogo dove si può riposare e dormire, un luogo che ci garantisce sicurezza, intimità, spazio personale e che consente di avere una famiglia. È la possibilità di soddisfare tutte queste condizioni che ti fa sentire veramente a casa. Naturalmente, resta da sapere se le persone possono permettersi un’abitazione adeguata.
La spesa abitativa riveste un ruolo centrale nel bilancio familiare e rappresenta la principale voce di spesa per molti individui e famiglie se si prendono in considerazione affitto, gas, elettricità, acqua, mobilio e riparazioni. In Danimarca, le famiglie spendono in media il 23% del loro reddito lordo rettificato per l'abitazione, una percentuale superiore alla media OCSE, pari al 20%.
Oltre a misurare il livello di spesa abitativa, è anche necessario prendere in considerazione le condizioni di vita, come il numero medio di vani a persona e la presenza di dotazioni di base. Per misurare la condizione di sovraffollamento si divide il numero di locali presenti nell'abitazione per il numero di persone che vi abitano. Un alloggio sovraffollato, infatti, può avere un'incidenza negativa sulla salute fisica e mentale, sui rapporti con gli altri e sullo sviluppo dei bambini. Il sovraffollamento, inoltre, comporta spesso servizi carenti in materia di fornitura idrica e fognature. In Danimarca, l'abitazione media comprende 1,9 vani a persona, un dato superiore alla media OCSE di 1,7 vani a persona. Per quanto riguarda le dotazioni di base, in Danimarca il 99,5% delle abitazioni dispone di un accesso privato ai servizi igienici interni con scarico, una percentuale superiore alla media OCSE del 97%.
Politiche migliori per vite migliori
Un alloggio decoroso per gli anziani
In Danimarca i contributi economici a sostegno dell'abitazione consentono ai pensionati di mantenere un tenore di vita decoroso anche in età avanzata. Anche i pensionati che sono proprietari della loro abitazione possono beneficiare di tali contributi, ma in questo caso i finanziamenti sono forniti a titolo di prestito e devono essere rimborsati se l'abitazione di proprietà è venduta. Nel 2015 il contributo annuo massimo versato ai pensionati in età avanzata era pari a 44 844 DKK, contro un contributo normale di 41 928 DKK.
Ai pensionati in età avanzata può anche essere versato un contributo supplementare per finanziare il riscaldamento a sostegno dei più bisognosi, soggetto soltanto a condizioni di reddito senza tener conto della proprietà. Nel 2013, circa 290 000 pensionati in età avanzata hanno ricevuto contributi economici a sostegno dell’abitazione, e 167 000 di essi hanno ricevuto il contributo supplementare per il riscaldamento.
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Indicatori
reddito - Danimarca apri
Principali risultati
Sebbene il denaro non compri la felicità, esso rappresenta un importante mezzo per raggiungere standard di vita e un benessere più elevati. Una maggiore ricchezza economica potrebbe anche consentire di fare scelte migliori in materia di istruzione, assistenza sanitaria e abitazione.
Il reddito netto disponibile corretto delle famiglie corrisponde alle entrate che un nucleo familiare percepisce ogni anno al netto di imposte e trasferimenti e rappresenta il denaro a sua disposizione, da spendere per beni o servizi. In Danimarca, il reddito pro capite netto medio rettificato delle famiglieè pari a 33 774 USD l’anno pro capite, un dato superiore rispetto alla media OCSE di 30 490 USD .
La ricchezza netta di una famiglia consiste nel valore totale del suo patrimonio finanziario e non finanziario, come liquidità o azioni detenute in conti bancari, la residenza principale, altri beni immobili, veicoli, oggetti di valore e altre attività non finanziarie (ad esempio, altri beni durevoli di consumo).
In Danimarca, la ricchezza netta media delle famiglie è stimata a 149 864 USD, un dato inferiore rispetto alla media OCSE di 323 960 USD.
Per maggiori informazioni sulle stime e gli anni di riferimento, cfr. la sezione FAQ e la banca dati BLI.
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Indicatori
Occupazione - Danimarca apri
Principali risultati
Avere un impiego comporta numerosi benefici: l'occupazione rappresenta una fonte di reddito, favorisce l'inclusione sociale, consente di realizzare le proprie aspirazioni, consolida l'autostima e migliora le competenze lavorative. In Danimarca il 74% della popolazione in età lavorativa, compresa tra 15 e 64 anni, ha un lavoro retribuito. Tale percentuale è superiore alla media dell'OCSE, pari al 66%.
Si definiscono disoccupate le persone che attualmente non lavorano ma che sono disposte a farlo e che cercano attivamente un lavoro. La disoccupazione di lunga durata può avere un effetto molto negativo sul senso di benessere e di autostima e può provocare una perdita delle competenze lavorative riducendo ulteriormente l'occupabilità. In Danimarca, la percentuale della forza lavoro disoccupata da un anno o più, si attesta attualmente allo 0,9%, una percentuale inferiore rispetto alla media OCSE dell’1,3%.
Il salario e altri benefici monetari associati all'occupazione sono un aspetto molto rilevante della qualità del lavoro. In Danimarca, il reddito da lavoro medio annuo è pari a 58 430 USD, un reddito superiore rispetto alla media OCSE di 49 165 USD.
Un altro fattore essenziale che determina la qualità dell’impiego è la sicurezza di mantenere il posto di lavoro in termini di perdita di reddito prevista in caso di disoccupazione. Ciò include le probabilità di perdere il proprio posto di lavoro, la durata del periodo di disoccupazione e l'ammontare dei sussidi pubblici su cui si potrebbe contare. I lavoratori che sono confrontati a un rischio elevato di perdere il proprio impiego sono più vulnerabili, soprattutto nei Paesi in cui il sistema di protezione sociale è meno sviluppato. In Danimarca, i lavoratori sono soggetti a una perdita di reddito del 4,5% in caso di disoccupazione, una percentuale inferiore rispetto alla media OCSE del 5,1%.
Per maggiori informazioni sulle stime e gli anni di riferimento, cfr. le FAQ e la banca dati BLI.
Politiche migliori per vite migliori
Il modello di mercato del lavoro basato sulla flexicurity
Il modello danese basato sulla flessisicurezza, ampiamente sviluppato negli anni Novanta, è caratterizzato da tre elementi principali: una normativa flessibile in materia di assunzioni e licenziamenti, generosi tassi di sostituzione per i sussidi di disoccupazione e ingenti investimenti nelle politiche attive del mercato del lavoro. Il Principale vantaggio della flexicurity è che limita il rischio finanziario sia dei datori di lavoro che per i dipendenti. L'elevato livello di flessibilità consente alle imprese di effettuare rapidi aggiustamenti alla forza lavoro nelle varie fasi del ciclo economico e di assumere giovani inesperti.
Il modello basato sulla flessisicurezza ha dato risultati positivi nei due decenni precedenti la crisi economica mondiale e in base alle prime valutazioni dell'efficacia di tale modello durante la crisi sembra che, anche in questo frangente, i risultati siano positivi. Allo stesso tempo, a seguito della crisi economica, si è registrato solo un lieve aumento della disoccupazione strutturale. Per sostenere il modello danese di flessisicurezza, tuttavia, sono necessarie ingenti risorse: in Danimarca la quota di PIL investita per le politiche attive del lavoro è stata la più elevata tra i Paesi dell'OCSE nel 2013.
Servizi di tutoraggio per imprenditori appartenenti a minoranze etniche
Il progetto destinato a fornire servizi di tutoraggio a imprenditori appartenenti a minoranze etniche (Ethnic Coach for Ethnic Minority Entrepreneurs) si pone l'obiettivo di colmare una lacuna del sistema pubblico a sostegno dell'occupazione, attivando un tutorato tra professionisti e neoimprenditori appartenenti allo stesso gruppo etnico del tutor. Quest'ultimo ha il compito di aiutare l'imprenditore ad adattarsi al suo nuovo paese da un punto di vista sociale e normativo, costruendo e rafforzando la rete sociale e imprenditoriale dei membri delle minoranze etniche. I tutor aiutano gli imprenditori a identificare le proprie esigenze professionali, definendo e migliorando anche il business plan, quindi li indirizzano verso corsi di formazione e altri servizi di consulenza forniti nella zona. Quando l'impresa è avviata, i tutor continuano a fornire sostegno ai neoimprenditori durante la sviluppo e la crescita dell'azienda.
In questi ultimi anni il programma ha consentito di sostenere ogni anno circa 100 imprenditori appartenenti a minoranze etniche. Tale programma, inoltre, ha vinto nel 2006 l’European Trailblazer Award ed è stato poi selezionato nel 2011 come miglior pratica europea nel quadro del progetto Interreg IVC, Enspire EU (Entrepreneurial inspiration for the European Union) per il sostegno all'imprenditorialità.
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Relazioni sociali - Danimarca apri
Principali risultati
Gli uomini sono esseri sociali. La frequenza dei contatti con gli altri e la qualità delle relazioni interpersonali sono quindi elementi determinanti del nostro benessere.
Una forte rete sociale o comunità può sia fornire un sostegno psicologico nelle fasi alterne della vita sia aiutare a trovare lavoro e ad accedere a servizi e ad altre opportunità materiali. In Danimarca il 95% delle persone dichiara di conoscere qualcuno su cui poter contare in caso di necessità; una percentuale superiore alla media OCSE del 91%.
Una rete sociale debole può limitare le opportunità economiche, può portare a scarsi contatti con gli altri e, in definitiva, causare un senso di isolamento. Gli individui socialmente isolati faticano a integrarsi nella società con una partecipazione attiva e a realizzare le proprie aspirazioni personali.
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Istruzione - Danimarca apri
Principali risultati
Una popolazione ben istruita e con una buona formazione è essenziale per il benessere sociale ed economico di un Paese. L’istruzione ha un ruolo fondamentale nel trasmettere alle persone le conoscenze, le qualifiche e le competenze necessarie per partecipare attivamente alla società e alla vita economica. Un buon livello d’istruzione migliora considerevolmente le opportunità di trovare un lavoro e di guadagnare bene.
I Danesi possono prevedere di studiare per 19,3 anni, tra i 5 e i 39 anni, un dato superiore alla media OCSE pari a 18 anni.
Possedere un diploma di scuola media secondaria è diventato sempre più importante in tutti i Paesi, da quando le competenze richieste dal mercato del lavoro sono sempre più basate sulla conoscenza. Le percentuali di diplomati della scuola secondaria superiore danno, in questo senso, una buona indicazione della capacità di ciascun Paese a preparare i propri studenti alle esigenze minime del mercato del lavoro. In Danimarca, l’82% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato gli studi secondari superiori, una percentuale superiore alla media OCSE del 79%.
I tassi di conseguimento di un diploma, sebbene siano importanti, dicono poco sulla qualità dell’insegnamento ricevuto. Il Programma internazionale per la Valutazione degli Studenti (PISA) esamina in che misura gli studenti hanno acquisito, alla fine della scuola obbligatoria (in genere intorno ai 15 anni) alcune conoscenze e competenze, in particolare in lettura, matematica e scienze, essenziali per una piena partecipazione alla società moderna. Nel 2018, il programma PISA ha valutato le competenze in lettura, matematica e scienze degli studenti, poiché gli studi mostrano che tali competenze costituiscono degli indicatori più attendibili del livello di benessere economico e sociale rispetto al numero di anni trascorsi a scuola.
In Danimarca, il punteggio medio ottenuto dagli studenti in lettura, matematica e scienze è pari a 501 punti, un punteggio superiore alla media OCSE, pari a 488 punti.
I sistemi scolastici più efficaci riescono a trasmettere un insegnamento di alta qualità a tutti gli studenti.
Politiche migliori per vite migliori
Sostenere il rendimento scolastico
Nel 2012 la Danimarca ha introdotto obiettivi e principi chiari per promuovere l'inclusione di bambini con bisogni speciali nel sistema scolastico tradizionale. Uno degli obiettivi, che prevedeva che il 96% di tutti gli studenti delle scuole pubbliche fosse inserito nelle classi regolarinormali entro il 2015, ha permesso di definire all’interno del sistema scolastico decentralizzato del Paese, un obiettivo unico per i comuni e gli istituti scolastici da integrare nei loro pogrammi educativi e di studi locali
La riforma Folkeskole del 2014 (riforma della scuola dell’obbligo) fa particolare riferimento agli obiettivi relativi al rendimento scolastico degli studenti, alla parità e al benessere e agli indicatori corrispondenti . I progressi compiuti nel raggiungimento di questi obiettivi sono monitorati da ciascuna scuola e comunicati ai comuni. I finanziamenti che i comuni ricevono dallo Stato sono anche utilizzati per favorire l’evoluzione della professione di insegnante. L'obiettivo è che, entro il 2020, tutti gli insegnanti abbiano competenze più recenti e qualifiche necessarie per l’insegnamento della loro materia.
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Ambiente - Danimarca apri
Principali risultati
La qualità dell'ambiente incide direttamente sulla nostra salute e sul nostro benessere. L'inquinamento atmosferico esterno rappresenta un grave problema ambientale che influisce direttamente sulla qualità della vita di tutti noi. Nonostante varie iniziative nazionali e internazionali e un calo delle principali emissioni inquinanti, gli effetti dell'inquinamento atmosferico urbano sulla salute continuano ad aggravarsi e l'inquinamento atmosferico diventerà probabilmente la principale causa ambientale di mortalità precoce entro il 2050. L'inquinamento atmosferico urbano, spesso causato dai mezzi di trasporto o dalla combustione di legno o carbone su piccola scala, è associato a tutta una serie di problemi sanitari: da irritazioni oculari di minore entità a infezioni delle vie respiratorie superiori di breve durata, malattie respiratorie croniche come l'asma, patologie cardiovascolari o tumori ai polmoni. I bambini e le persone anzianepossono essere particolarmente esposti a tali rischi.
Il PM2,5 – microparticolato costituito da particelle inferiori a 10 micron che possono penetrare profondamente nei polmoni – è monitorato nei Paesi dell'OCSE poiché può nuocere alla salute e ridurre la speranza di vita. In Danimarca, la concentrazione di PM2,5 èpari a 10 microgrammi per metro cubo, un dato inferiore alla media OCSE di 14 microgrammi per metro cubo e in linea alla soglia annua di 10 microgrammi per metro cubo raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
L'accesso all'acqua potabile è un fattore fondamentale per il benessere umano. . Nonostante i Paesi dell’OCSE abbiano compiuto progressi significativi in materia di riduzione dell'inquinamento idrico, non è sempre facile valutare con precisione i miglioramenti della qualità dell'acqua dolce. In Danimarca, il 93% della popolazione afferma di essere soddisfatta della qualità dell'acqua, una percentuale superiore alla media OCSE, pari all'84%.
Politiche migliori per vite migliori
Copenhagen, capitale della bicicletta
La municipalità di Copenhagen, come in molte altre città danesi, ha da sempre privilegiato azioni pubbliche a favore della ciclabilità, investendo in piste e ponti ciclabili. Oggi, a Copenhagen vi sono 346 km di piste ciclabili e 48 000 parcheggi per biciclette; il 35% dei residenti si reca al lavoro o sul luogo di studio in bicicletta (City of Copenhagen 2010) e circa il 55% degli allievi va regolarmente a scuola in bicicletta. Attualmente i ciclisti di Copenhagen coprono oltre 1,2 milioni di kilometri al giorno (Copenhagen Bicycle Account 2011). È stata anche introdotta una nuova strategia in materia di ciclabilità, nel quadro della strategia climatica della municipalità, con l'obiettivo di portare al 50% la quota di cittadini che usa ogni giorno la bicicletta per spostarsi in città entro il 2015.
A tale scopo, la misura più innovativa è rappresentata dalla costruzione di una «autostrada per biciclette» destinata ai pendolari che percorrono lunghe distanze per recarsi al lavoro, pensata per poter andare più veloci in bicicletta e priva o quasi di semafori. Il primo tratto di questa autostrada ciclabile lungo circa 18 km è stato costruito tra Copenhagen e Albertslund, nella periferia occidentale della città, ma dovrebbero seguirne altri 25. Tale progetto è destinato ad incoraggiare un maggior numero di cittadini a recarsi al lavoro in bicicletta, anche in periferia. Per la costruzione di questa autostrada ciclabile è stato avviato un progetto di collaborazione tra Copenhagen e altre 21 località al fine di garantire un percorso ciclabile ininterrotto fino alla capitale lungo una tratta di 22 km, con un'infrastruttura dotata degli stessi servizi su tutto il percorso.
Sono state inoltre sperimentate altre tecniche che consentono di sincronizzare i semafori (le cosiddette «Onde verdi») nei principali tratti di strada in modo da privilegiare la velocità oraria delle biciclette (20 km all'ora) e non quella delle automobili. Oggi, il 93% dei ciclisti è dell'avviso che, in materia di ciclabilità, Copenhagen abbia un livello molto buono, buono o soddisfacente. Le politiche adottate a Copenhagen per favorire la ciclabilità hanno portato altre città, come New York, ad adottare iniziative simili: in questa città le piste ciclabili sono state infatti chiamate «piste Copenhagen». Tali misure a favore della ciclabilità hanno consentito alla municipalità di realizzare importanti economie grazie alla mancata spesa legata al fatto che i cittadini hanno preferito non utilizzare le automobili ma le biciclette. Le maggiori economie sono inoltre legate al minor impatto della congestione del traffico in città.
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Indicatori
Impegno civile - Danimarca apri
Principali risultati
La fiducia nel Governo è essenziale per il benessere e la coesione sociale. Un’elevata affluenza alle urne è una misura della partecipazione dei cittadini al processo politico. Nelle elezioni più recenti per le quali sono disponibili dei dati statistici, l’affluenza degli elettori alle urne in Danimarca è stata pari all’85% degli elettori iscritti. Questa percentuale è molto superiore alla media OCSE del 69%.
Una più ampia partecipazione dei cittadini al processo decisionale è altresì importante per responsabilizzare i Governi e preservare la fiducia nelle istituzioni pubbliche. Il processo formale per l’impegno pubblico nell'elaborazione di leggi e regolamenti è un modo per valutare in quale misura i cittadini possono partecipare alle decisioni del Governo su questioni importanti che riguardano la loro vita. In Danimarca, il livello di partecipazione delle parti interessate al processo normativo è pari a un indice di 2,0 punti (su una scala compresa fra 0 e 4), un valore inferiore alla media OCSE pari a 2,1.
Per maggiori informazioni sulle stime e gli anni di riferimento, cfr. le FAQ e la banca dati BLI.
Politiche migliori per vite migliori
Ascoltare la voce degli anziani
I Senior Citizens’ Councils (SCC) sono organizzazioni di volontariato a livello nazionale, presenti in ognuno dei 98 comuni della Danimarca ed elette dalla popolazione locale ultrasessantenne in base a un processo democratico. I consigli comunali danesi hanno l’obbligo di consultarli prima di adottare una decisione definitiva di interesse per gli anziani. Ogni SCC è anche membro della National Association of Senior Citizens Councils che ne assicura la rappresentanza politica a livello nazionale in relazione alle politiche definite dal governo centrale e alle altre ONG. Tale associazione è completamente apartitica e ha l’obiettivo primario di sostenere i SCC .
Un processo decisionale inclusivo
MindLab è un’unità per l’innovazione intergovernativa che coinvolge cittadini e imprese nell’individuazione comune di soluzioni per la società e che collabora con utilizzatori di servizi, cittadini e altri soggetti interessati nelle fasi iniziali di definizione delle modalità di erogazione dei servizi. Per esempio, ha affiancato gli utenti nei test di utilizzo dei dispositivi mobili per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi. Sulla base dei riscontri di questo esercizio raccolti da MindLab, i piani del Governo sono stati modificati evitando errori costosi nell’offerta del servizio. Tre ministeri e un comune partecipano e collaborano con il Ministero dell’Economia e con quello dell’Interno. MindLab aiuta i decisori a considerare le problematiche in una prospettiva esterna-interna, esaminandole con lo sguardo dei cittadini per realizzare insieme le idee migliori.
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Salute - Danimarca apri
Principali risultati
Nel corso degli ultimi decenni, la maggior parte dei Paesi dell’OCSE ha registrato ampi progressi in tema di speranza di vita, grazie alle migliori condizioni di vita, agli interventi del sistema sanitario pubblico e ai progressi compiuti dalla medicina. La speranza di vita alla nascita in Danimarca si attesta a poco più di 81 anni, un dato in linea con la media OCSE. L' aumento della speranza di vita è generalmente associato a una maggiore spesa sanitaria per persona, sebbene molti altri fattori (come il tenore di vita, gli stili di vita, l'istruzione e i fattori ambientali) abbiano un impatto.
Alla domanda “Come va la tua salute in generale?”, poco più del 70% delle persone intervistate in Danimarca ha dichiarato di essere in buona salute, una percentuale superiore alla media OCSE del 68%. Nonostante la natura soggettiva della domanda, le risposte ricevute si sono rivelate un buon indicatore di come le persone usufruiranno in futuro delle cure sanitarie. Il sesso, l’età e la condizione sociale dell’intervistato possono influire sulle risposte a questa domanda.
Politiche migliori per vite migliori
Digitalizzare gli archivi delle informazioni sulla salute
La Danimarca rappresenta un buon esempio di attuazione di esito positivo di un sistema nazionale di archiviazione elettronica delle informazioni sanitarie. Ampiamente utilizzate dai medici generici, le informazioni sanitarie archiviate elettronicamente sono collegate su scala nazionale e permettono ai medici di comunicare direttamente con i soggetti erogatori di assistenza sanitaria. La transizione all'assistenza sanitaria elettronica è stata introdotta in fasi graduali fino a quando è stata costituita la MedCom, un'organizzazione indipendente, senza fini di lucro, per sovrintendere ed ampliare il programma. Per contrastare la creazione di sistemi informativi paralleli o incompatibili, è stato realizzato un modulo elettronico unico per tutte le comunicazioni provenienti dai medici generici. Il consolidamento della governance sul sistema delle informazioni di assistenza sanitaria ha altresì agevolato l'utilizzo efficace dei dati e migliorato il coordinamento delle attività e degli obiettivi tra le autorità centrali e regionali.
Promuovere una dieta più sana
Nel corso del 2015-16, in 12 supermercati danesi, è stata introdotta un’iniziativa di intervento per promuovere uno stile di vita più sano e incoraggiare i clienti ad acquistare più verdura. Accanto alla carne tritata sono state messe confezioni di verdura già tagliata, per incoraggiare i consumatori ad integrarla ai loro pasti. L’idea di proporre un’opzione più salutare accanto agli acquisti regolari si basa su precedenti studi comportamentali che dimostrano che il tipo di carne che le persone scelgono dal banco dei prodotti freschi spesso influisce sul resto del pasto. L’iniziativa ha avuto un esito molto positivo, con un aumento del 61,3% nell’acquisto di verdura già tagliata per ciascun cliente e del 32% nella vendita di carne tritata. Questi dati indicano che la gente mangerà pasti più equilibrati purché siano facilmente e rapidamente disponibili.
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Indicatori
Soddisfazione - Danimarca apri
Principali risultati
La felicità intesa come benessere soggettivo può essere misurata in termini di soddisfazione di vita, presenza di esperienze e sensazioni positive, nonché assenza di esperienze e sensazioni negative. Benché soggettivi, tali indicatori costituiscono un utile complemento a dati oggettivi, al fine di mettere a confronto la qualità della vita nei diversi Paesi esaminati.
L’indicatore di soddisfazione di vita rileva come la gente valuta la propria vita nel suo insieme piuttosto che sulla base delle loro percezioni e conseguenti sensazioni del momento. Quando è stato chiesto di valutare la loro soddisfazione generale per la vita su una scala da 0 a 10, i danesi hanno dato, in media, un voto pari a 7,5 punti, un punteggio molto superiore rispetto alla media OCSE di 6,7 punti.
Politiche migliori per vite migliori
L’Indice di Buona Vita (Good Life Index)
Nella Danimarca meridionale è stato predisposto un sistema di misurazione della “Buona Vita” volto a monitorare il benessere della regione e dei comuni che la compongono. I 40 indicatori ricompresi nell’Indice sono suddivisi in due categorie: i) le condizioni della comunità; e ii) la percezione che gli individui hanno della propria vita.
Annualmente, i cittadini sono invitati a valutare il proprio livello di benessere sia complessivamente sia nell’ambito delle singole dimensioni del benessere (es. salute, relazioni, ecc.). Altre indagini sono riservate a svariati temi correlati alla Buona Vita e allo sviluppo regionale. Ogni quattro anni, inoltre, il Dipartimento della Salute della Danimarca meridionale conduce, a livello nazionale, un accurato sondaggio sul tema della salute, dal titolo "Come stai?" ("Hvordan har du det?”).
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Indicatori
Sicurezza - Danimarca apri
Principali risultati
Il senso di sicurezza personale è un elemento essenziale del benessere degli individui. Vi sentite al sicuro, ad esempio, camminando per la strada, da soli, di notte? In Danimarca, l’85% delle persone intervistate dichiara di sentirsi al sicuro quando camminano da sole di notte, una percentuale molto superiore rispetto alla media OCSE, del 74%.
Il tasso di omicidi (numero di omicidi ogni 100 000 abitanti) costituisce un indicatore più attendibile del livello di sicurezza esistente in un Paese, perché, a differenza di altri crimini, gli omicidi sono, di norma, sempre denunciati alle forze di polizia. Secondo i più recenti dati OCSE, in Danimarca il tasso di omicidi è pari a 0,5, un tasso inferiore rispetto alla media OCSE di 2,6.
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Indicatori
equilibrio - Danimarca apri
Principali risultati
Trovare il giusto equilibro tra lavoro e vita privata è la sfida che attende tutti i lavoratori, in particolare i genitori che lavorano. La capacità di conciliare con successo lavoro, impegni familiari e vita personale è importante per il benessere di tutti i membri del nucleo familiare. Le autorità pubbliche possono contribuire ad affrontare il problema incoraggiando pratiche lavorative di supporto e flessibili, rendendo più semplice per i genitori trovare un miglior equilibrio tra lavoro e vita di casa.
Un aspetto importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata è la quantità di tempo trascorso sul posto di lavoro. È comprovato che orari di lavoro molto lunghi possono danneggiare la salute personale, compromettere la sicurezza e aumentare lo stress. In Danimarca, circa l’1% dei lavoratori ha orari di lavoro retribuito molto lunghi, una percentuale molto inferiore rispetto alla media OCSE del10%.
Inoltre, più le persone lavorano, meno tempo hanno da dedicare ad altre attività come trascorrere il tempo in compagnia altrui, lo svago, mangiare o dormire. La quantità e la qualità del tempo libero sono importanti per il benessere generale e possono procurare ulteriori benefici per la salute fisica e mentale. In Danimarca, i lavoratori a tempo pieno dedicano, in media, più tempo alla cura personale (mangiare, dormire, ecc.) e al tempo libero (socializzare con amici e familiari, hobby, giochi, utilizzo di computer e televisione, ecc.), rispetto alla media OCSE di 15 ore.
Politiche migliori per vite migliori
Posti di lavoro flessibili
Flexjobs è stato introdotto per venire incontro ai dipendenti che lavorano a ritmi diversi o che hanno necessità di orari di lavoro ridotti. Nel quadro di questi accordi, i datori di lavoro corrispondono una retribuzione basata sul lavoro effettivamente svolto. In base al rispettivo livello salariale, i lavoratori potranno altresì avere diritto a un ulteriore supplemento. Gli accordi Flexjob sono garantiti per un periodo di cinque anni, dopodiché si procede a una nuova valutazione dell'idoneità. A questo punto, i comuni assicurano ai lavoratori di età superiore a 40 anni un posto fisso nell'ambito di un accordo Flexjob.
Lo Aalborg University Hospital si avvale degli accordi Flexjob per attenuare il carico di lavoro sui lavoratori più anziani. I dipendenti di età superiore a 58 anni possono ridurre il rispettivo orario, continuando a ricevere i medesimi contributi previdenziali dal loro datore di lavoro e possono altresì richiedere valutazioni lavorative particolari, orari fissi e domandare di essere esonerati dal lavoro durante il fine settimana e durante le vacanze. I lavoratori più anziani con malattie croniche possono richiedere mansioni più leggere. L'ospedale ha altresì creato un welfare team per migliorare le condizioni fisiche e mentali sul post di lavoro, prevenire l'assenteismo a causa di malattia o esclusione ed evitare gli infortuni professionali.
Continuità nel sostegno alle famiglie con bambini
La politica danese prevede un sostegno finanziario ampio alle famiglie con figli piccoli: la spesa pubblica per le prestazioni familiari ammonta a una percentuale di poco superiore al 4% del PIL, a fronte di una media OCSE del 2,6% e quasi il 60% di tale spesa viene destinato ai servizi alle famiglie tra cui l'assistenza all'infanzia. La politica danese intende offrire un sostegno continuativo alle famiglie con figli piccoli: al momento del parto sono previste 18 settimane di maternità retribuita e 2 settimane di paternità retribuita, seguite da 32 settimane di congedo parentale retribuito. Il diritto a un posto in una struttura di assistenza formale all’infanzia decorre da quando il bambino compie 6 mesi e l'adesione a tale assistenza, al 67%, per i bambini al di sotto dei 3 anni di età, è una delle più alte dell’OCSE. Esiste un sostegno prescolastico dall’età di 3 anni in avanti, dopodiché, al momento dell’ingresso alla scuola primaria, gli orari di dopo scuola diventano ampiamente disponibili e tali strutture sono frequentate da quasi il 90% dei bambini danesi in età compresa tra i 6 e gli 8 anni.
Questo sistema, di ampio respiro, sostiene le famiglie con bambini, nonché le pratiche a favore della famiglia sul posto di lavoro, per esempio la settimana lavorativa standard, che con 37 ore è relativamente corta, regala ai danesi la sensazione che lavoro e famiglia siano compatibili e il tasso di fecondità totale (TFT) si è mantenuto attorno agli 1,7-1,8 figli per donna negli ultimi anni, con tassi di occupazione femminile tra i lavoratori della prima fascia d’età (78% per la fascia 25-54 anni) tra i più elevati dell’OCSE. La diffusa partecipazione all'occupazione contribuisce a tassi esigui di povertà infantile (2,7%) e non sorprende che gli indicatori di soddisfazione sulla vita evidenzino che i danesi sono un popolo abbastanza felice.
Il Paese registra altresì risultati positivi in termini di parità di genere nel mercato del lavoro: i divari occupazionali di genere e i divari retributivi di genere sono tra i più bassi dell'OCSE. Nonostante le discussioni in ambito di linee di intervento, la Danimarca non ha ancora introdotto una riforma che stimoli una condivisione più paritaria del diritto al congedo parentale, di cui attualmente usufruiscono di norma le madri. In Islanda, la quota di congedo parentale retribuito riservata ai padri è di tre mesi e il mancato utilizzo comporta la perdita a tale diritto, mentre l'utilizzo dei mesi di bonus, come in Germania, può contribuire ad aumentare l'utilizzo del congedo tra i padri e probabilmente generare, in futuro, una distribuzione ancora più equa tra i generi del lavoro retribuito e non retribuito in Danimarca.