Giappone
Lo sapevate?
indicator | value | unit |
---|---|---|
Popolazione | 127.2 | milioni |
Numero di visitatori/anno | 8.4 | milioni |
Energie rinnovabili | 4.2 | % |
Come va la vita?
Il Giappone consegue buoni risultati per alcuni aspetti del benessere, rispetto agli altri Paesi esaminati nel Better Life Index, collocandosi al di sopra della media in termini di istruzione, sicurezza e qualità ambientale, mentre per quanto riguarda il reddito, le relazioni sociali, l’impegno civile e la soddisfazione di vita si posiziona al di sotto della media. Queste classifiche si basano su una selezione di dati disponibili.
Sebbene il denaro non possa comprare la felicità, è uno strumento importante per raggiungere un tenore di vita più elevato. In Giappone, il reddito netto medio rettificato delle famiglie è pari a 28 872 USD annui pro capite, un reddito inferiore rispetto alla media OCSE pari a 30 490 USD annui.
In termini di occupazione, in Giappone circa il 77% delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni ha un lavoro retribuito, una percentuale superiore rispetto al tasso medio di occupazione OCSE pari al 66%. In Giappone l’84% circa degli uomini ha un lavoro retribuito, rispetto al 71% delle donne. In Giappone, un numero maggiore di lavoratori dipendenti ha orari di lavoro retribuito molto lunghi rispetto alla media OCSE del 10%.
Una buona istruzione e valide competenze sono requisiti importanti per trovare un lavoro. In Giappone, un numero maggiore adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato il ciclo di istruzione secondaria superiore, rispetto alla media OCSE del 79%. Per quanto riguarda la qualità del sistema di istruzione, lo studente medio ha ottenuto un punteggio pari a 520 punti in termini di competenze in lettura, matematica e scienze, nell’ambito del Programma dell'OCSE per la valutazione internazionale degli studenti (PISA). Tale punteggio è superiore rispetto alla media OCSE pari a 488 punti. Inoltre, In Giappone, le ragazze hanno ottenuto, in media, 3 punti in più rispetto ai ragazzi, un divario inferiore rispetto alla media OCSE di 5 punti.
In termini di salute, in Giappone la speranza di vita alla nascita è di 84 anni, tre anni in più rispetto alla media OCSE, di 81 anni, La speranza di vita è di 88 anni per le donne, a fronte di 81 anni per gli uomini. Il livello atmosferico di PM2,5 – microparticolato costituito da particelle inferiori a 10 micron che possono penetrare nei polmoni e danneggiarli – è di 13,7 microgrammi per metro cubo, un dato livello leggermente inferiore rispetto alla media OCSE pari a 14 microgrammi per metro cubo. In Giappone, l’87% delle persone intervistate dichiara di essere soddisfatto della qualità dell’acqua, una percentuale superiore rispetto alla media OCSE pari all’84%.
Per quanto riguarda la sfera pubblica, in Giappone si riscontrano un discreto senso di appartenenza e livelli discreti di partecipazione civica. L’89% delle persone intervistate dichiara di conoscere qualcuno su cui poter contare nel momento del bisogno, una percentuale inferiore rispetto alla media OCSE pari al 91%. In occasione delle ultime elezioni, l'affluenza alle urne, indicatore della partecipazione dei cittadini al processo politico, è stata del 53%, una percentualeinferiore rispetto alla media OCSE pari al 69%. Lo status socioeconomico può influenzare il tasso di partecipazione al voto: l’affluenza alle urne è stimata, rispettivamente, al 53% per il 20% della popolazione più abbiente e al 49% per il 20% della popolazione più indigente.
Alla richiesta di attribuire un voto alla loro soddisfazione generale di vita, su una scala da 0 a 10, i giapponesi hanno dato, in media, un voto pari a 6,1 punti, un punteggio inferiore rispetto alla media OCSE di 6,7 punti.
Per maggiori informazioni sulle stime e sugli anni di riferimento, cfr. FAQ e la banca dati BLI
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Giappone In dettaglio
Abitazione - Giappone apri
Principali risultati
Vivere in condizioni abitative soddisfacenti è uno degli aspetti più importanti della vita. L'abitazione soddisfa uno dei bisogni primari dell'uomo, quello di protezione, ma non è sufficiente avere un tetto sulla testa. L'abitazione deve anche essere il luogo dove si può riposare e dormire, un luogo che ci garantisce sicurezza, intimità, spazio personale e che consente di avere una famiglia. È la possibilità di soddisfare tutte queste condizioni che ti fa sentire veramente a casa. Naturalmente, resta da sapere se le persone possono permettersi un’abitazione adeguata.
La spesa abitativa riveste un ruolo centrale nel bilancio familiare e rappresenta la principale voce di spesa per molti individui e famiglie se si prendono in considerazione affitto, gas, elettricità, acqua, mobilio e riparazioni. In Giappone le famiglie spendono in media il 22% del loro reddito lordo rettificato per l'abitazione, una percentuale superiore alla media OCSE del 20%.
Oltre a misurare il livello di spesa abitativa, è anche necessario prendere in considerazione le condizioni di vita, come il numero medio di vani a persona e la presenza di dotazioni di base. Per misurare la condizione di sovraffollamento si divide il numero di locali presenti nell'abitazione per il numero di persone che vi abitano. Un alloggio sovraffollato, infatti, può avere un'incidenza negativa sulla salute fisica e mentale, sui rapporti con gli altri e sullo sviluppo dei bambini. Il sovraffollamento, inoltre, comporta spesso servizi carenti in materia di fornitura idrica e fognature. In Giappone, l'abitazione media comprende 1,9 vani a persona, un dato superiore alla media OCSE, pari a 1,7 vani a persona. Per quanto riguarda le dotazioni di base, in Giappone il 93,6% delle abitazioni dispone di un accesso privato ai servizi igienici interni con scarico, una percentuale inferiore alla media OCSE del 97%.
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Indicatori
reddito - Giappone apri
Principali risultati
Sebbene il denaro non compri la felicità, esso rappresenta un importante mezzo per raggiungere standard di vita e un benessere più elevati. Una maggiore ricchezza economica potrebbe anche consentire di fare scelte di migliore qualità in materia di istruzione, assistenza sanitaria e abitazione.
Il reddito netto disponibile rettificato delle famiglie corrisponde alle entrate che un nucleo familiare percepisce ogni anno al netto di imposte e trasferimenti e rappresenta il denaro a sua disposizione, da spendere per beni o servizi. In Giappone, il reddito netto medio rettificato delle famiglie è pari a 28 872 USD pro capite l’anno, un dato inferiore rispetto alla media OCSE di 30 490 USD.
La ricchezza netta di una famiglia consiste nel valore totale del suo patrimonio finanziario e non finanziario, come liquidità o azioni detenute in conti bancari, la residenza principale, altri beni immobili, veicoli, oggetti di valore e altre attività non finanziarie (ad esempio, altri beni durevoli di consumo). In Giappone, la ricchezza netta delle famiglie è stimata a 294 735 USD, un dato inferiore rispetto alla media OCSE di USD 323 960.
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Politiche migliori per vite migliori
Misure fiscali e prestazioni per ridurre la povertà
La base di imposta sul reddito delle persone è relativamente ristretta e il cuneo fiscale per le famiglie basso reddito con figli è significativamente più elevato rispetto alla media OCSE. Il cuneo fiscale per la distribuzione del reddito è inoltre relativamente basso. Il Comitato Fiscale sta studiando queste problematiche nel quadro delle misure per migliorare il sistema fiscale.
Il Giappone sta adottando numerose misure per migliorare il potere redistributivo dei sistemi di imposta e delle prestazioni.
Il requisito di periodo minimo, per esempio, per ricevere le pensioni pubbliche sarà accorciato e le prestazioni nette ricevute dai pensionati con basso reddito verranno aumentate nel 2017. Per quanto riguarda l'assistenza sociale, il Governo ha introdotto alcune misure per potenziare gli incentivi al lavoro, come aumentare la deduzione per il reddito da lavoro per i destinatari del programma di protezione di sussistenza di base, il Basic Livelihood Protection Programme (BLPP), nel 2013 e lanciare una prestazione di importo forfettario per permanenza al lavoro, nel 2014, per i soggetti che abbandonano il programma BLPP.
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Indicatori
Occupazione - Giappone apri
Principali risultati
Avere un impiego comporta numerosi benefici: l'occupazione rappresenta una fonte di reddito, favorisce l'inclusione sociale, consente di realizzare le proprie aspirazioni, consolida l'autostima e migliora le competenze lavorative. In Giappone, il 77% della popolazione in età lavorativa, compresa tra 15 e 64 anni, ha un lavoro retribuito. Tale percentuale è superiore alla media OCSE, pari al 66%.
Si definiscono disoccupate le persone che attualmente non lavorano ma che sono disposte a farlo e che cercano attivamente un lavoro. La disoccupazione di lunga durata può avere un effetto molto negativo sul senso di benessere e di autostima e può provocare una perdita delle competenze lavorative, riducendo ulteriormente l'occupabilità. In Giappone, la percentuale della forza lavoro disoccupata da un anno o più, è attualmente di quasi lo 0,8%, una percentuale inferiore rispetto alla media OCSE dell’1,3%.
Il salario e altri benefici monetari associati all'occupazione sono un aspetto molto rilevante della qualità del lavoro. In Giappone il reddito da lavoro medio annuo è pari a 38 515 USD, un reddito inferiore rispetto alla media OCSE di 49 165 USD.
La sicurezza di mantenere il proprio posto di lavoro rappresenta un altro fattore essenziale della qualità occupazionale, che influisce su un’eventuale perdita di reddito prevista in caso di disoccupazione. Ciò include le probabilità di perdere il proprio posto di lavoro, la durata del periodo di disoccupazione e l'ammontare dei sussidi pubblici su cui si potrebbe contare. I lavoratori che sono confrontati a un rischio elevato di perdere il proprio impiego sono più vulnerabili, soprattutto nei Paesi in cui il sistema di protezione sociale è meno sviluppato. In Giappone i lavoratori sono soggetti a una perdita di reddito del2,7% in caso di disoccupazione, una percentuale molto inferiore rispetto alla media OCSE del 5,1%.
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Politiche migliori per vite migliori
Servizi per i giovani in cerca di impiego
In Giappone i diplomati della scuola superiore possono seguire corsi di formazione professionale sul posto di lavoro, organizzati dalle scuole e dall'agenzia nazionale per l'impiego, Hello Work. Questo programma di formazione ha ottenuto risultati ampiamente positivi: il 98% dei giovani che hanno seguito tali percorsi di formazione hanno trovato un'occupazione entro la fine dell'anno accademico 2015-2016.
I Job Cafés sono centri per l'impiego con sportello unico per i giovani. Uno sportello dell'agenzia Hello Work è anche disponibile in alcuni di questi centri e offre veri e propri servizi di collocamento destinati ad agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, seminari di informazione, consigli personalizzati, sostegno per la preparazione di curriculum vitae, corsi di formazione alle tecniche di conduzione del colloquio di lavoro e test attitudinali. Tali servizi sono particolarmente utili per i giovani con un diploma della scuola superiore che non possono beneficiare dei programmi di formazione professionale. I Job Cafés sono gestiti dalle prefetture giapponesi in cooperazione con le aziende locali e gli istituti di formazione in modo che i giovani possano essere indirizzati verso i lavori e le competenze tecniche ricercate dalle aziende locali. Nel 2014, 110 Job Cafés e 39 centri Hello Work erano operativi in 46 prefetture, consentendo di offrire servizi a quasi 1,68 milioni di giovani all’anno.
Sostenere lo sviluppo delle competenze e l'occupazione
Il Centro di sostegno Chiba per la formazione professionale (Polytechnic Center Chiba – PPC), è un ente pubblico che favorisce l'occupazione dei lavoratori di età più avanzata, promuove l'indipendenza professionale dei disabili e fornisce servizi di assistenza e corsi di formazione. Il PCC fornisce quattro tipi di servizi: corsi di formazione per disoccupati (disponibili per tutte le persone alla ricerca di un impiego); corsi di formazione per gli occupati; servizi di consulenza e assistenza per i datori di lavoro; corsi di sostegno per i disoccupati sprovvisti di sussidio. Nel 2012, su 715 lavoratori disoccupati che hanno seguito i corsi di orientamento professionale il 90,3% ha trovato un'occupazione; 1003 lavoratori dipendenti si sono iscritti a corsi di perfezionamento professionale; 7902 persone in cerca di impiego hanno seguito 343 corsi di formazione. In media il 75% dei partecipanti trova un lavoro a tempo indeterminato, poiché i corsi di formazione sono specificatamente adattati ai bisogni del mercato del lavoro locale.
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Relazioni sociali - Giappone apri
Principali risultati
Gli uomini sono esseri sociali. La frequenza dei contatti con gli altri e la qualità delle relazioni interpersonali sono quindi elementi determinanti del nostro benessere.
Una forte rete sociale o comunità può sia fornire un sostegno psicologico nelle fasi alterne della vita sia aiutare a trovare lavoro e ad accedere a servizi e ad altre opportunità materiali. In Giappone l’89% delle persone dichiara di conoscere qualcuno su cui poter contare in caso di necessità, una percentuale inferiore alla media OCSE del 91%.
Una rete sociale debole può limitare le opportunità economiche, scarsi contatti con gli altri e, in definitiva, un senso di isolamento. Gli individui socialmente isolati faticano a integrarsi nella società con una partecipazione attiva e a realizzare le proprie aspirazioni personali.
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Istruzione - Giappone apri
Principali risultati
Una popolazione ben istruita e con una buona formazione è essenziale per il benessere sociale ed economico di un Paese. L’istruzione ha un ruolo fondamentale nel trasmettere alle persone le conoscenze, le qualifiche e le competenze necessarie per partecipare attivamente alla società e alla vita economica. Un buon livello d’istruzione migliora considerevolmente le opportunità di trovare un lavoro e di guadagnare bene.
I giapponesi possono prevedere di studiare per 16,4 anni tra i 5 e i 39 anni, un dato inferiore alla media OCSE pari a 18 anni.
Possedere un diploma di scuola media secondaria è diventato sempre più importante in tutti i Paesi, da quando le competenze richieste dal mercato del lavoro sono sempre più basate sulla conoscenza. Le percentuali di diplomati della scuola secondaria superiore danno, in questo senso, una buona indicazione della capacità di ciascun Paese a preparare i propri studenti alle esigenze minime del mercato del lavoro. In Giappone, il 78 % degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato gli studi secondari superiori, una percentuale superiore alla media OCSE, del 78 %.
Il Programma internazionale per la Valutazione degli Studenti (PISA) esamina in che misura gli studenti hanno acquisito, alla fine della scuola obbligatoria (in genere intorno ai 15 anni) alcune conoscenze e competenze, in particolare in lettura, matematica e scienze, essenziali per una piena partecipazione alla società moderna. Nel 2018, il programma PISA ha valutato le competenze in lettura, matematica e scienze degli studenti, poiché gli studi mostrano che tali competenze costituiscono degli indicatori più attendibili del livello di benessere economico e sociale rispetto al numero di anni trascorsi a scuola.
Il Giappone si colloca tra i Paesi dell’OCSE che registrano i migliori risultati per quanto riguarda le competenze degli studenti in lettura, matematica e scienze, con un punteggio medio pari a 520 punti, un punteggio notevolemente superiore alla media OCSE, pari a 486 punti.
I sistemi scolastici più efficaci riescono a trasmettere un insegnamento di alta qualità a tutti gli studenti.
Politiche migliori per vite migliori
Cambiare i metodi scolastici
Dopo il terremoto del marzo 2011 nella regione di Tōhoku, nel nord del Giappone, i governi nazionale, regionale e locale, in collaborazione con l’OCSE, hanno lanciato il progetto Tohoku-OCSE sulla scuola, per aiutare gli studenti e gli insegnanti della regione a sviluppare le competenze del XXI secolo, l’internazionalizzazione e l’innovazione dal basso.
Il progetto scolastico di Tohoku ha dato vita a un “quadro d’innovazione” aperto, caratterizzato da una leadership distribuita, dalla promozione della diversità interna nelle iniziative locali, dalla sperimentazione di nuove pedagogie, e dal rafforzamento del senso di responsabilità tra i partecipanti. Ad esempio, a nord di Fukushima, il progetto ha iniziato a ispirare cambiamenti che coinvolgono partner esterni, come dirigenti d’azienda e partner internazionali, e ha promosso la cooperazione tra le scuole e le comunità in cui esse sono inserite. Gli insegnanti stanno attualmente lavorando con gli studenti e le comunità su un problema che minaccia la sopravvivenza delle aziende agricole locali: le voci sull’inquinamento stanno infatti compromettendo la vendita di beni alimentari prodotti nella regione. Gli studenti e le aziende agricole hanno lavorato insieme per trovare una soluzione, che alla fine è arrivata con l’idea della gelatina di frutta, che si sta vendendo bene in tutto il Giappone. Per gli agricoltori, questo significa un nuovo futuro e una nuova speranza, e per gli studenti ha facilitato il passaggio da un percorso di studi centrato sugli esami all’imprenditorialità, al pensiero critico, alla creatività e all’impegno nei confronti della comunità.
Approfondimenti
Resources for future well-being, How’s Life? 2015
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Indicatori
Ambiente - Giappone apri
Principali risultati
La qualità dell'ambiente incide direttamente sulla nostra salute e sul nostro benessere. L'inquinamento atmosferico esterno rappresenta un grave problema ambientale che influisce direttamente sulla qualità della vita di tutti noi. Nonostante varie iniziative nazionali e internazionali e un calo delle principali emissioni inquinanti, gli effetti dell'inquinamento atmosferico urbano sulla salute continuano ad aggravarsi e l'inquinamento atmosferico diventerà probabilmente la principale causa ambientale di mortalità precoce entro il 2050. L'inquinamento atmosferico urbano, spesso causato dai mezzi di trasporto o dalla combustione di legno o carbone su piccola scala, è associato a tutta una serie di problemi sanitari: da irritazioni oculari di minore entità a infezioni delle vie respiratorie superiori di breve durata, malattie respiratorie croniche come l'asma, patologie cardiovascolari o tumori ai polmoni. I bambini e le persone anziane sono particolarmente esposti a tali rischi.
La concentrazione di PM2,5 – quelle particelle inferiori a 10 micron che possono penetrare profondamente nei polmoni – è oggetto di monitoraggio nei Paesi dell'OCSE, poiché può essere pericolosa per la salute e ridurre la speranza di vita. In Giappone, la concentrazione di PM2,5 è pari a 13,7 microgrammi per metro cubo, un dato leggermente inferiore alla media OCSE di 14 microgrammi per metro cubo esuperiore alla soglia annua di 10 microgrammi per metro cubo raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
L'accesso all'acqua potabile è un fattore fondamentale per il benessere umano. Nonostante i Paesi dell’OCSE abbiano compiuto progressi significativi l'OCSE in materia di riduzione dell'inquinamento idrico, non è sempre facile valutare con precisione i miglioramenti della qualità dell'acqua dolce. In Giappone l'87% della popolazione afferma di essere soddisfatta della qualità dell'acqua, una percentuale superiore alla media OCSE, pari all'84%.
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La gestione intelligente delle acque
La città di Fukuoka ha creato una vasta rete di infrastrutture idriche per soddisfare la crescente domanda di acqua. Il Centro di controllo per la distribuzione idrica consente di monitorare i manometri per l'acqua, i misuratori di portata e le valvole elettriche nei 21 distretti che compongono la zona coperta dalla rete di distribuzione idrica. Nel corso degli anni il sistema ha subito numerose modifiche per far fronte all'obsolescenza delle infrastrutture e ai cambiamenti demografici. Oggi, il centro di controllo può adattare la pressione idrica in funzione della domanda di ogni distretto. Questo miglioramento ha consentito di diminuire la pressione idrica nell'intero sistema, riducendo ogni giorno le perdite idriche per un valore stimato tra 4 000 m3 e 5 000 m3 d'acqua. Inoltre, in caso di danni in un punto qualsiasi del sistema, l'erogazione di acqua può essere interrotta immediatamente, consentendo così di ridurre maggiormente le perdite idriche.
Le linee guida del Governo metropolitano di Tokio per la promozione di un uso efficiente dell'acqua favoriscono l'installazione di sistemi per il recupero d'acqua non potabile e piovana. A sostegno di tale iniziativa è stata promulgata una normativa (Business Standards Act) che attenua le restrizioni legate alla superficie degli edifici e sono stati introdotti incentivi economici a favore degli edifici che installano questi sistemi. Dopo l'adozione di tali misure si è ridotto l'utilizzo di acque superficiali e l'opinione pubblica ha una maggiore consapevolezza di quanto sia importante risparmiare risorse idriche. Alla fine del 2012, 408 strutture avevano installato sistemi per il riciclo delle acque integrati all'edificio, 360 strutture erano dotate di sistemi idrici per uso industriale e 1335 di sistemi per il recupero d'acqua piovana. Il 50% del fabbisogno di acqua dello stadio della capitale (Tokyo Dome) è assicurato dalla raccolta dell'acqua piovana e da sistemi di riciclo delle acque.
Maggiore impulso alla bioeconomia
In seguito alla ratifica da parte del Governo giapponese del protocollo di Kyoto nel 2002, il Governo ha annunciato l'introduzione di due misure nel dicembre 2002: il Biotechnology Strategic Scheme e la Biomass Nippon Strategy. L’obiettivo principale delle misure era la promozione dell'utilizzo delle biomasse, la riduzione del consumo di risorse fossili e la mitigazione del riscaldamento globale tramite l'uso delle biotecnologie. Le misure definite nel programma Biotechnology Strategic Scheme mirano a sostituire circa il 20% della plastica convenzionale con plastica da fonti rinnovabili, entro il 2020 (2,5-3 milioni di tonnellate all'anno). Tale iniziativa ha incitato alcune grandi imprese giapponesi a utilizzare le bioplastiche per la produzione dei loro prodotti, come nel caso della Toyota.
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Indicatori
Impegno civile - Giappone apri
Principali risultati
La fiducia nel Governo è essenziale per il benessere e la coesione sociale. Un’elevata affluenza alle urne è una misura della partecipazione dei cittadini al processo politico. Nelle elezioni più recenti per le quali sono disponibili dei dati statistici, l’affluenza degli elettori alle urne in Giappone è stata pari al 53% degli elettori iscritti. Questa percentuale è inferiore alla media OCSE del 69%.
Una più ampia partecipazione dei cittadini al processo decisionale è altresì importante per responsabilizzare i Governi e preservare la fiducia nelle istituzioni pubbliche Il processo formale per l’impegno pubblico nell'elaborazione di leggi e regolamenti è un modo per valutare in quale misura i cittadini possono partecipare alle decisioni del Governo su questioni importanti che riguardano la loro vita. In Giappone, il livello di partecipazione del pubblico al processo normativo è pari a un indice di 1,4 punti (su una scala compresa fra 0 e 4), un valore inferiore alla media OCSE pari a 2,1.
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Salute - Giappone apri
Principali risultati
Nel corso degli ultimi decenni, la maggior parte dei Paesi dell’OCSE ha registrato ampi progressi in tema di speranza di vita, grazie alle migliori condizioni di vita, agli interventi del sistema sanitario pubblico e ai progressi compiuti dalla medicina. Il Giappone vanta una tra le più elevate speranze di vita tra i Paesi dell’OCSE, con 84 anni, tre anni in più rispetto alla media OCSE di 81 anni e una delle più elevate dell'OCSE. L'aumento della speranza di vita è generalmente associato a una maggiore spesa sanitaria per persona, sebbene molti altri fattori (come il tenore di vita, gli stili di vita, l'istruzione e i fattori ambientali) abbiano un impatto.
Alla domanda “Come va la tua salute in generale?”, circa il 37% delle persone intervistate in Giappone ha dichiarato di essere in buona salute, una percentuale molto inferiore alla media OCSE del 68% e uno dei punteggi più bassi nell’area dell’OCSE. Occorre cautela nell’effettuare confronti tra Paesi, poiché tale valutazione può essere influenzata da fattori come il contesto culturale. Nonostante la natura soggettiva della domanda, le risposte ricevute si sono rivelate un buon indicatore di come le persone usufruiranno in futuro delle cure sanitarie. Il sesso, l’età e la condizione sociale dell’intervistato possono influire sulle risposte a questa domanda.
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Soddisfazione - Giappone apri
Principali risultati
La felicità intesa come benessere soggettivo può essere misurata in termini di soddisfazione di vita, presenza di esperienze e sensazioni positive, nonché assenza di esperienze e sensazioni negative. Benché essi siano soggettivi, tali indicatori costituiscono un utile complemento a dati oggettivi al fine di mettere a confronto la qualità della vita nei diversi Paesi esaminati.
L’indicatore di soddisfazione di vita rileva l’opinione che gli individui hanno della propria vita nell’insieme piuttosto che sulla base delle loro percezioni e conseguenti sensazioni del momento. Quando è stato chiesto di valutare la loro soddisfazione generale per la vita su una scala da 0 a 10, i giapponesi hanno dato un voto pari a 6,1 punti,un punteggioinferiore rispetto alla media OCSE pari a 6,7 punti.
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Sicurezza - Giappone apri
Principali risultati
Il senso di sicurezza personale è un elemento essenziale del benessere degli individui. Vi sentite al sicuro, ad esempio, camminando per la strada, da soli, di notte? In Giappone, il 77% delle persone intervistate dichiara di sentirsi al sicuro quando camminano da sole di notte, una percentuale superiore rispetto alla media OCSE del 74%.
Il tasso di omicidi (numero di omicidi ogni 100 000 abitanti) costituisce un indicatore più attendibile del livello di sicurezza esistente in un Paese, perché, a differenza di altri crimini, gli omicidi sono, di norma, sempre denunciati alle forze di polizia. Secondo i più recenti dati OCSE, in Giappone il tasso di omicidi è pari a 0,2, uno dei tassi più bassi rilevati nell’area dell’OCSE, dove la media è pari a 2,6.
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equilibrio - Giappone apri
Principali risultati
Trovare il giusto equilibro tra lavoro e vita privata è la sfida che attende tutti i lavoratori, in particolare i genitori che lavorano. La capacità di conciliare con successo lavoro, impegni familiari e vita personale è importante per il benessere di tutti i membri del nucleo familiare. Le autorità pubbliche possono contribuire ad affrontare il problema incoraggiando pratiche lavorative di supporto e flessibili, rendendo più semplice per i genitori trovare un miglior equilibrio tra lavoro e vita di casa.
Un aspetto importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata è la quantità di tempo trascorso sul posto di lavoro. È comprovato che orari di lavoro molto lunghi possono danneggiare la salute personale, compromettere la sicurezza e aumentare lo stress. In Giappone, la percentuale di lavoratori con orari di lavoro retribuito molto lunghi, è superiore alla media OCSE del10%.
Inoltre, più le persone lavorano, meno tempo hanno da dedicare ad altre attività come trascorrere il tempo in compagnia altrui, lo svago, mangiare o dormire. La quantità e la qualità del tempo libero sono importanti per il benessere generale e possono procurare ulteriori benefici per la salute fisica e mentale. In Giappone, i lavoratori a tempo pieno dedicano, in media, il 59% della loro giornata, ovvero 14, 1 ore alla cura personale (mangiare, dormire, ecc.) e al tempo libero (socializzare con amici e familiari, hobby, giochi, utilizzo di computer e televisione, ecc.) rispetto alla media OCSE di 15 ore.
Politiche migliori per vite migliori
In Giappone nascono meno bambini e l'occupazione femminile è più bassa
I genitori giapponesi incontrano difficoltà nel conciliare lavoro e impegni familiari. Le pratiche sul posto di lavoro, i costi privati (per le abitazioni e lo juku), nonché le consuetudini sociali esercitano pressione sui giovani. Questa circostanza ha come conseguenza il posticipo del matrimonio, il ritardo nella creazione di una famiglia e, spesso, la nascita di meno figli di quanto desiderato.
Il Giappone si posiziona tra i Paesi con la più bassa fecondità in assoluto, con un tasso pari a 1,42 nel 2014. Nonostante una ripresa lieve dal 2005, la popolazione si avvia comunque verso il declino.
La politica sociale portata avanti dal Paese ha introdotto numerose misure per ridurre gli ostacoli alla creazione di una famiglia e all'occupazione. Nonostante gli sforzi in tale direzione, è possibile, tuttavia, articolare ulteriormente politiche come l'assistenza all'infanzia. Aumentare la fornitura di assistenza all’infanzia e ridurre i costi privati dei servizi doposcuola rappresentano entrambi passi fondamentali per l’occupazione dei genitori. La spesa pubblica giapponese in materia di servizi di assistenza all’infanzia e prescolastici si posiziona al quartultimo posto tra i Paesi OCSE. Gli ostacoli all’assistenza all’infanzia persistono e i tassi di iscrizione per i bambini al di sotto dei 3 anni (al 30,4%), seppur in crescita, rimangono ancora al di sotto della media OCSE (33%).
Le pratiche giapponesi sul posto di lavoro rendono difficile per i genitori conciliare lavoro e vita familiare. Al termine di un ciclo di studi costoso, molte donne giapponesi istruite desiderano consolidare la propria carriera con un'occupazione regolare, prima di avere figli. Una volta abbandonata la forza lavoro per dedicarsi alla cura dei figli, inoltre, molte donne giapponesi finiscono spesso per accettare occupazioni non regolari, spesso sottopagate, a condizioni di tempo determinato e parziale. I genitori che intendono tornare al lavoro debbono avere opportunità migliori di reinserimento in occupazioni regolari, altrimenti coloro che possono permetterselo rimarranno a casa anziché ritornare a svolgere un lavoro di scarsa qualità. Questa situazione porta a meno nascite e livelli inferiori di occupazione femminile, rispetto alla media OCSE, in un momento in cui il Giappone necessità di più donne per sostituire una popolazione lavorativa che invecchia.
Incoraggiare la partecipazione femminile al mercato del lavoro
Un'assistenza all'infanzia di qualità elevata e i relativi congedi incoraggiano un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, nonché la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Nel 2014, il Giappone ha aumentato le prestazioni a favore dei congedi per la cura dei figli dal 50% al 67% dei salari (prima del congedo) e innalzato altresì il numero di opzioni disponibili e accessibili di assistenza all'infanzia. Il numero di posti pubblici di assistenza all'infanzia verrà accresciuto di 0,5 milioni entro marzo 2018. I centri doposcuola offriranno assistenza per un altro 0,3 milioni di bambini entro marzo 2020. Il Governo ha altresì messo a punto un nuovo sistema di certificazione per i datori di lavoro che creano un ambiente di lavoro favorevole alla crescita dei figli e che incoraggia un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.